Non li capirò mai quelli a cui piace più Superman che Batman.
Troppo facile infatuarsi di uno dotato di super-forza, solo perché extraterreste, sputato sulla Terra da un pianeta senza neppure una Guerriera Sailor di riferimento.
Arriva da noi e la sua evoluzione in supereroe è tutta una continua esposizione di capacità che non fatica a conquistare, date in dotazione, innate. Così, un giorno scopre che ha lo sguardo laser, il giorno dopo il super-udito, il giorno dopo ancora il super-pugno.
Non come Batman, che si è fatto da solo, che ha dovuto cucirsi persino il costume, come un cosplayer. Uno che ha allenato il corpo, ma soprattutto la mente: perché a Gotham City non conta quanti muscoli hai, ma quanto sei allenato a comprendere i piani intelligenti e folli dei tuoi nemici.
Nella città di Batman, tutto ruota intorno alle dinamiche della psiche, alla “forza” che può darti la follia, ai meccanismi che si inventa la mente per superare le ingiustizie della vita. Nel bene e nel male.
Ho riguardato le prime due stagioni di “Gotham” ed è evidente: Bruce Wayne è il più me dei supereroi, perché lotta e cresce in un mondo di pazzi. Non pazzi improvvisati, come i fanta-nemici degli altri super-amici: i super-criminali di Gotham – contro cui al momento si scontra il giovane Jim Gordon e che in futuro combatterà Batman – sono pazzi veri.
Tant’è che a Gotham c’è l’Arkham Asylum, un manicomio criminale in cui si alternano vicini di cella come il Pinguino, il Joker o l’Enigmista. Super-menti, queste, di cui puoi non condividere e condannare l’agire, ma non evitare di comprendere che a muoverle è il puro spirito di sopravvivenza ad una realtà di soprusi.
In questo contesto di pazzia cresce il giovane Bruce Wayne, mentre Clark Kent si diverte a fare il figo con Lana Lane, nella campagna di Smallville, tra balle di fieno e camicie di flanella. E quando in futuro Superman impazzisce e sembra non importargli nulla dei civili che perdono la vita durante le sue guerre aliene per difendere l’umanità, fortuna ci sia Batman sulla Terra che va ad ammollargli quattro schiaffoni.
Perché in un mondo di follia, non c’è peggior pazzo di un alieno in calzamaglia superdotato che svolazza da un grattacielo all’altro credendo di dover salvare il mondo e Lois Lane.
Angelo Iacopino
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